Evento Gratuito

SI

20 Novembre 2021

20:30

Luogo

Seminario Arcivescovile di Sassari


Largo Seminario,5

Seminario Arcivescovile di Sassari


Organizzatore

Ore 20,30

Anita Cappuccinelli

Concerto Didattico

Largo Seminario,5

Ingresso libero, Green Pass obbligatorio

Associazione Progetto Enarmonia
Presidenza +39 340 2441804
Direzione Artistica +39 393 0026702
Segreteria +39 339 8538969
Referente didattica +39 347 8031010

https://progettoenarmonia.wixsite.com/ass-prog-enarmonia

progettoenarmonia@gmail.com

Anita Cappuccinelli, (Sassari 31-05-1997) è una percussionista e performer attiva in ambito orchestrale, cameristico e solistico e specializzata in musica contemporanea e teatro musicale.
Nel 2018 ha conseguito la Laurea di I livello in strumenti a percussione presso il Conservatorio di Musica L. Canepa di Sassari sotto la guida del M° Simone Beneventi; successivamente, nel 2020, ha conseguito la Laurea di II livello con specializzazione in musica contemporanea presso The Royal Danish Academy of Music a Copenaghen (Danimarca) nella classe di percussioni del
M° Gert Mortensen e nel 2021 ha frequentato il corso di perfezionamento della Scuola di Musica di Fiesole in timpani e percussioni orchestrali con il M° Gregory Lacoeur.
A partire dal 2014 ha partecipato alle produzioni di Ensamble quali: ZAUM percussion; Fontanamix Ensemble; G.A.M.E.; Percurama e Akok’ Ensamble e ha suonato per diversi festival e rassegne nazionali e internazionali quali: Europalia (Anversa 2021); Oostende Festival van de Architectuur (Ostenda2121); Festival Aperto (Reggio-Emilia 2021); Tempo, psiche e numeri (Bologna 2020); I grandi interpreti della musica (Sassari 2021); Percussion Pulse (Copenaghen 2020); Pulsar festival (Copenaghen 2020- 2019); 1000 Beats(Palermo 2019); I mercoledì del conservatorio (Sassari 2019-2014); SpazioMusica Festival (Cagliari 2018); Musica Nova (Sassari 2018-2017); Internationales Hallainer Schlagzeug Festival (Salisburgo 2017); Musica al
Museo (Sassari 2015); Sonos de Ischelios (Ossi 2014).Interessata anche alla ricerca, assieme al percussionista M° Simone Beneventi,porta avanti un lavoro di indagine e approfondimento del repertorio solistico italiano per percussioni, per la creazione di un data base cartaceo e multimediale con interviste agli autori e approfondimenti sulle opere, che l’ha
portata in contatto con alcune delle figure di maggior rilievo nel panorama compositivo nazionale, ampliando le sue conoscenze e dandole nuovi stimoli per sviluppare la sua attività artistica.
Da settembre 2021 frequenta l’Advanced Master in Contemporary Music, ICTUS and SPECTRA Academy, a Bruxelles e Gent (BE), sotto la guida del M° Tom Pauwels, con l’obiettivo di sviluppare e arricchire le sue conoscenze e capacità nel campo del teatro musicale e della musica contemporanea.

Jacob Druckman
Reflections on the nature of water (1986)
Per marimba sola
II. Fleet
“Reflections in the Nature of Water” di Jacob Druckman è una raccolta di 6 brevi pezzi, i quali descrivono ognuno una diversa proprietà dell’acqua, considerando sia i suoi aspetti fisici: il suono, il tatto, il gusto e lo stato fisico; sia aspetti più concettuali del ruolo dell’acqua nella natura e nelle nostre vite.

Philip Glass
1+1 (1967)
Per un esecutore e tavolo amplificato. 1+1 è un’opera minimalista del compositore statunitense Philip Glass che approfondisce le idee di improvvisazione e di processo ritmico additivo,
elementi cardine nella musica di Philip Glass. La parte è costituita da due sole cellule ritmiche che vanno suonate percuotendo un tavolo con le dita o le nocche. L’intera drammaturgia
della performance è creata combinando le due cellule ritmiche, secondo una continua e regolare progressione aritmetica, a libera scelta del performer.

Mario Bertoncini
Tune (1965)
Per serie di 5 piatti sospesi.

“Tune” significa canto o canzone ed è chiaramente una polemica: l’insieme di strumenti a percussione non comprende normalmente e nell’ideale comune la dimensione melodica. Mario Bertoncini dimostra però come i piatti, se usati con delle tecniche particolari, in certi momenti possano formare un vero e proprio canto.

Vinko Globokar
OMBRE (1989)
Per un percussionista, nastro magnetico e drum machine. Il protagonista di OMBRE è un batterista introverso e mentalmente instabile che viene catturato e schiavizzato da un ritmo rock.
Il processo di alienazione del protagonista avviene in maniera graduale durante la performance. Si parte da elementi musicali delicati e  introversi che vengono interrotti sempre più frequentemente dall’elemento distruttivo di una drum machine che, interferendo con la stabilità mentale e l’identità del percussionista, fa si che quest’ultimo ne diventi schiavo trasformandosi in un cantante e batterista rock, perdendo completamente la sua personalità fino a trovare nella morte l’unica forma di ribellione.

 

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